Regione e Unioncamere hanno messo a punto il Piano per l’internazionalizzazione, una strategia triennale finanziata con 20 milioni di euro per rendere le imprese piemontesi sempre più forti sul mercato mondiale ed ottimizzare la capacità di intervento delle istituzioni in favore del sistema produttivo puntando sull’attrazione di risorse esterne.
Il Piano – firmato il 17 febbraio a Torino dai presidenti della Regione, Roberto Cota, e di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, presenti gli assessori regionali allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, e al Turismo, Alberto Cirio – prevede cinque tipologie di interventi: multivoucher (contributo o fondo di garanzia per l’acquisto di beni e servizi), progetti integrati di filiera, progetti integrati di mercato, progetti che coinvolgono singole imprese e “ijv parternship” (conclusione di equity partnership e di equity joint venture tra imprese piemontesi e di altre regioni o Paesi). Per ciascuno di essi è prevista una concertazione sostanziale per individuare la più opportuna modalità di gestione. Il quadro finanziario complessivo è di 20 milioni, 10 milioni a carico della Regione e 10 del sistema camerale e potrà essere integrato con ulteriori risorse stanziate dai due enti ed anche da altri soggetti esterni.
“Il percorso di internazionalizzazione del Piemonte – ha dichiarato il presidente Cota – per quanto storicamente solido, necessita soprattutto in questo momento di difficoltà economica di un deciso aggiornamento. La rafforzata collaborazione con il sistema camerale permetterà di superare i punti di debolezza tuttora esistenti, mettendo a disposizione delle imprese uno strumento nuovo ed efficace. Pur in un contesto mondiale sempre più complicato, con una concorrenza molto più dura del passato, i nostri imprenditori continuano a registrare ottimi dati per quanto riguarda l’export: il nostro piano si prefigge l’obbiettivo di consolidare questo trend”.
“Nel campo dell’internazionalizzazione, come in numerosi altri ambiti, continuiamo a dimostrare di essere in grado di creare sinergie importanti con la Regione, mettendo in comune le competenze presenti sul nostro territorio e adottando politiche a lungo termine di programmazione e strategia, politica e tecnica – ha commentato Dardanello – L’attenzione che le Camere di commercio piemontesi rivolgono a questo campo scaturisce dall’osservazione della forte propensione all’export, che storicamente caratterizza le nostre imprese e che rappresenta l’ancora di salvezza più concreta alla quale dobbiamo aggrapparci in questa fase economica così difficile. Dobbiamo offrire alle nostre imprese una dote finanziaria e strumentale in grado di renderle sempre più competitive e dinamiche in modo che possano irrobustirsi e camminare a testa alta nel mondo, portando il made in e le nostre peculiarità al di fuori dei confini italiani”.
Per l’assessore Giordano due sono le priorità essenziali: “Aumentare la presenza delle imprese piemontesi già approdate sui mercati esteri, in particolare su quelli con maggiori prospettive di sviluppo, ed aiutare quelle aziende che non hanno ancora esperienza di export a varcare i nostri confini, soprattutto le realtà più piccole e meno attrezzate. Per ottenere questi obiettivi era necessario ottimizzare l’utilizzo delle risorse destinate all’internazionalizzazione, facendo confluire in un unico programma di intervento gli aiuti della Regione e delle Camere di commercio”.
L’assessore Cirio ha invece sottolineato che “per il turismo, che rappresenta per il Piemonte un settore in forte espansione ed oggi conta quasi 35.000 aziende e centinaia di migliaia di occupati, è stata inserita una misura specifica, anche perché più del 30% dei nostri turisti arriva dall’estero ed è fondamentale continuare a potenziare il comparto e il suo indotto in un’ottica di sempre maggiore competitività”.